Il rover Perseverance della NASA ha completato 1.000 giorni su Marte. Questa missione, recentemente lanciata dalla NASA, ha raccolto numerosi campioni dall’area del cratere Jezero. Ci sono anche piani per riportare questi campioni sulla Terra.
In futuro, la NASA invierà su Marte un altro veicolo spaziale chiamato Sample Return Lander. Questo lander toccherà la superficie di Marte e anche il razzo raggiungerà la superficie di Marte.
I campioni vengono caricati in questo razzo. Quindi questo razzo salterà nell’orbita di Marte. Da lì, un altro veicolo spaziale raccoglierà questi campioni e li riporterà sulla Terra. La missione Perseverance, lanciata il 30 luglio 2020, ha coperto una distanza di 48 milioni di chilometri da Marte in 7 mesi e Perseverance è il quinto rover a raggiungere Marte.
Gli altri sono Sojourner, Opportunity, Spirit e Curiosity. La navicella spaziale trasportava anche un piccolo elicottero chiamato Ingenuity. È stato trasportato più volte nell’atmosfera marziana.
Il cratere Jezero, dove è atterrato il rover Perseverance, è una regione misteriosa su Marte. Situato a circa 50 km di distanza nel quadrilatero delle Syrtis, nella parte settentrionale del pianeta, Jezero è ora asciutto, ma qui scorrevano i fiumi nei tempi antichi. Qui si è formato anche un lago sbarrando quell’acqua. Gli scienziati sperano anche che la vita possa essere fiorita qui su Marte nel suo lontano passato.
Ancora oggi, di conseguenza, gli scienziati, compresi quelli della NASA, hanno testimoniato che il suolo qui è ricco di limo e che qui si possono ancora trovare microfossili di vita antica. Il compito principale della perseveranza è cercarlo.
Questo è lo scopo per cui vengono raccolti i campioni, ma non è una prova di vita, quindi non si può escludere la possibilità che la vita stessa esista in forma microscopica. A causa dell’atmosfera sottile, della diversa composizione minerale e degli alti livelli di radiazioni che raggiungono la superficie, gli scienziati attualmente escludono qualsiasi possibilità di vita su Marte.
Ma queste sono idee provenienti dalla Terra, poiché la Terra stessa ha microrganismi che vivono in condizioni molto difficili. Sappiamo che i tardigradi possono sopravvivere in condizioni avverse per decenni. Anche il Challenger Deep nell’Oceano Pacifico, il luogo più profondo della Terra con condizioni estremamente difficili, ha delle specie. Sono stati segnalati anche microrganismi dannosi nei campioni inviati da Perseverance. Ma la NASA è ottimista su questo. Garantiscono che i campioni restituiti vengano gestiti nel modo più sicuro possibile.
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