Potrebbe aver conosciuto la pressione soffocante che accompagna qualsiasi allenatore all’OM o riesce a far vincere Cristiano Ronaldo, Rudi Garcia affronta da sabato la sfida più dura della sua carriera: dopo una brillante stagione 2022-23, il Napoli sogna di mantenere il titolo. Campione italiano e titolo europeo.
Rudi Garcia può ringraziare Roberto Mancini. Dimettendosi dall’incarico di allenatore della Nazionale una settimana prima dell’inizio del torneo 2023-24, l’ex nazionale italiano è stato relegato in secondo piano, addirittura al terzo piano, l’esordio di Garcia ai comandi del Napoli nel promosso Frosinone. Sabato (18:30).
Perché a succedere a Mancini è il predecessore del tecnico francese in panchina nel Napoli, Luciano Spalletti, che ha i vantaggi della Federazione italiana (FIGC).
Con Spalletti ancora sotto contratto con il Napoli, tutto il Napoli, e soprattutto l’onnipresente presidente e proprietario del club Aurelio De Laurentiis, hanno voce in capitolo in questa serie.
Mentre il suo capo è in Figc per i tre milioni di risarcimento richiesti per la scarcerazione di Spalletti, la Garcia, 59 anni, sta sfruttando appieno il trasferimento.
Questa relativa calma non dovrebbe durare e Garcia, che conosce bene la Serie A perché ha allenato la Roma dal 2013 al 2016, lo sa fin troppo bene.
– Ambito Osimhen –
Comme ils l’ont montré le 4 mai dernier, the soir du troisieme scudetto qui mettait fin à 33 ans d’attente, les supporters of Napoli, parmi les plus passionnés et bouillants d’Italie, sont prompts aux eruptions de joie qui peuvent durer giorni.
Qualsiasi risultato diverso dal primo posto la sera del 26 maggio 2024 sarebbe un fallimento per García.
“Il mio sogno è ripetere la straordinaria stagione dello scorso anno. I sogni sono il sale della vita, nella vita bisogna sempre metterci un po’ di sale”, lo ha avvertito di recente De Laurentiis, ha detto di recente un produttore di cinema.
Nel 2022-23, il Napoli ha sorvolato il campionato e si è divertito ad attaccare il calcio, andando subito a segno con dieci vittorie consecutive tra settembre e novembre, per finire con 16 punti di vantaggio sulla Lazio.
Nonostante le preoccupazioni dei tifosi, e con grande sollievo di García, la forza lavoro è rimasta praticamente invariata.
Il nigeriano Victor Osimhen (26 gol) è rimasto e dovrebbe allungare nonostante l’interesse dei leader europei e l’impressionante offerta saudita, proprio come il suo partner nell’attacco georgiano, Khvisha Kvaratskhelia.
– ‘Stiamo iniziando da zero’ –
Solo la difesa sembra debole con la partenza del sudcoreano Kim Min-jae al Bayern Monaco, scelto come miglior difensore della prima divisione italiana.
Sulla stampa sin dal suo arrivo al Napoli, nonostante le numerose richieste di interviste pervenute all’ufficio comunicazione del Napoli, Garcia, durante due lunghi e impegnativi allenamenti pre-campionato fuori dal Napoli, ha scritto un messaggio sotto forma di monito: “Stiamo iniziando da zero.”
Ed è quanto ha confidato all’AFP dopo la sua nomina a giugno: “Il fatto di vincere il titolo deve dare fiducia ai giocatori, perché hanno dimostrato di potercela fare. Ma poi, non dobbiamo crederci. Perché siamo Campioni d’Italia, basta entrare in campo per vincere le partite”.
Garcia, che ha raggiunto la finale di European League 2018 con il Marsiglia e semifinalista di Champions League 2020 con il Lione, deve anche soddisfare le enormi aspettative del suo capo e dei tifosi sulla scena europea.
L’unico trofeo europeo del Napoli, C3 che si chiamava ancora Coppa Uefa, risale al 1989 grazie a Diego Maradona, onnipresente nella leggenda partenopea.
La fine di questa rarità porterà Garcia in questa leggenda.
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