In precedenza, questi “circoli fatati” erano stati scoperti solo nelle aride terre desolate del deserto del Namib in Sud Africa e nell’entroterra dell’Australia occidentale. Questo misterioso fenomeno ha incuriosito gli scienziati per decenni.
Un nuovo studio che utilizza l’intelligenza artificiale ha scoperto “circoli fatati” in 263 nuove località in 15 paesi di tre continenti.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista annuario Dall’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti.
Centinaia di siti di “circolo fantasy” con lo stesso design
L’autore principale dello studio, il dottor Emilio Gerado, scienziato dei dati presso l’Istituto interdisciplinare dell’ambiente dell’Università di Alicante in Spagna, ha affermato di aver addestrato una rete neurale a riconoscere gli “anelli del collo” importando più di 15.000 immagini satellitari. Preso in Namibia e Australia.
La metà delle immagini mostra “cerchi fatati” e l’altra metà no. Hanno poi alimentato l’intelligenza artificiale con un set di dati con osservazioni satellitari di quasi 575.000 appezzamenti di terreno in tutto il mondo, ciascuno di circa un ettaro di dimensione.
La rete neurale scansiona la vegetazione in quelle immagini e identifica modelli circolari ricorrenti che assomigliano a quelli dei noti “cerchi immaginari”, valutando la dimensione e la forma dei cerchi, nonché la loro posizione, densità e distribuzione.
I risultati hanno mostrato che 263 aree aride avevano schemi circolari simili ai “cerchi fatati” in Namibia e Australia.
Questi anelli sono distribuiti in tutta l’Africa (Sahel, Sahara occidentale e Corno d’Africa) e sono concentrati anche in Madagascar e nell’Asia centro-occidentale, nonché nell’Australia centrale e sud-occidentale.
Aiuta a stabilizzare l’ecosistema
Il dottor Stefan Getzen, ricercatore presso il Dipartimento di modellizzazione degli ecosistemi dell’Università di Göttingen in Germania, ha affermato che, a differenza di altri tipi di cerchi vegetali, i “cerchi fatati” sono molto organizzati.
Si verificano spesso in terreni molto secchi e sabbiosi con elevata alcalinità e basso contenuto di azoto. I ricercatori ritengono che aiuti a stabilizzare gli ecosistemi, aumentando la capacità della regione di far fronte a disturbi come inondazioni o gravi siccità.
Dopo aver appreso di più dagli aborigeni, il team ha stabilito che è stata l’attività delle termiti nell’Australia occidentale e nel Territorio del Nord a creare i “circoli del mito”.
“Gli aborigeni hanno raffigurato questi cerchi fatati almeno dagli anni ’80, e dicono di conoscerli da generazioni, forse migliaia di anni”, ha detto la dott.ssa Fiona Walsh, membro di un team internazionale che indaga sui circoli fatati nell’entroterra australiano.
“In Australia, le termiti sono l’agente principale nella creazione dei circoli fatati e l’interpretazione dovrebbe concentrarsi sulla relazione termite-erba-terra-acqua”.
Sebbene molte domande sui cerchi fatati rimangano senza risposta, gli autori sono ottimisti sul fatto che il loro atlante globale aprirà un nuovo capitolo nello studio di questi strani punti circolari.