La prima volta che ho usato Tinder in Francia è stato per fare amicizia, perché mi sentivo così sola. È settembre 2022: sei appena arrivato a Parigi per uno scambio di medicina della durata di un anno. Non conosco nessuno in questa città, ho lasciato tutta la mia vita a Roma.
Le persone nella mia università sono amichevoli, ma ho subito capito che sono così ossessionate dallo studio che non riescono a fare amicizia. Quando propongo loro di andare a bere qualcosa, mi dicono sempre che devono studiare o lavorare. A International City, dove ho affittato una stanza in un residence studentesco italiano, le cose non vanno meglio.
Poiché è la fine dell’estate, i corridoi e le cucine della residenza sono quasi vuoti. Le persone appena arrivate non parlano tra loro, sono impegnate ad aggiustare e sistemare i propri affari. Personalmente trovo difficile avvicinare qualcuno senza avere una scusa per farlo; Rimando sempre a fare nuove amicizie a più tardi.
Dopo un mese non parlavo quasi con nessuno, tranne che con i miei genitori e mia sorella che erano venuti ad aiutarmi a sistemarmi. Una sera, dopo aver passato il fine settimana in camera mia, mi sono ritrovata a piangere nel mio letto: avevo paura di passare l’anno da sola.
“È un disastro totale”
Ricordo allora il consiglio che mi diede un amico in Italia, mentre attraversavo un’altra fase di solitudine. “Scarica Tinder”, mi ha detto. Farai amicizia e, nel peggiore dei casi, dormirai con loro. » All’epoca, a Roma, questa strategia funzionò sorprendentemente bene. Nel giro di poche settimane ho conosciuto diversi ragazzi molto simpatici, con i quali ho parlato di sociologia, arte o letteratura. Naturalmente all’inizio c’è sempre un’ambiguità, ma svanisce presto: non mi sento obbligato ad aprire la porta al riavvicinamento.
Quando inizio a scorrere a Parigi, la mia esperienza è completamente diversa. Mi sembra che le persone abbiano un approccio più diretto, che non lascia molto spazio all’amicizia. I profili non contengono quasi nessuna informazione sui loro utenti, solo foto suggestive. Fin dai miei primi ‘match’, le persone mi hanno scritto per sapere la mia posizione sessuale preferita, spesso senza nemmeno prendersi la briga di salutarmi. In tutto, nel corso dell’anno, circa una dozzina di persone diverse mi hanno chiesto via messaggio se ero attivo o passivo a letto.
Ti resta il 57,46% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
"Appassionato di cibo orgoglioso. Esploratore pluripremiato. Ninja appassionato di viaggi. Evangelista dei social media."