Il rinvio del Premio di Letteratura viene nuovamente criticato
La giornalista della NDR Alina Jabareen ha criticato il rinvio dell’assegnazione del Premio di Liberazione alla scrittrice palestinese Adnia Shibli. Giovedì, in una tavola rotonda dal titolo “Israele e Palestina – vie d’uscita dall’intolleranza” con il giornalista Meron Mendel, ha affermato di ritenere che la reazione di molti tedeschi, nella loro impotenza dopo l’attacco terroristico di Hamas, sia stata quella di disinvitare i palestinesi e cancellarli. Purtroppo la fiera del libro fa parte di questo sviluppo. Jabareen sottolinea: “Nessuno ha ancora spiegato perché oggi le loro opere dovrebbero essere lette diversamente in termini letterari, perché Hamas ha compiuto un terribile attacco terroristico”.
Jabareen si chiedeva: quale messaggio verrebbe inviato al pubblico tedesco se l’invito di un autore di origine palestinese venisse annullato in risposta a “un terribile attacco terroristico che deve essere condannato e non può essere giustificato da nulla?” “Non riesco proprio a capirlo.” È un posizionamento riflessivo per ritrovarti rapidamente dalla parte giusta. Questo non aiuta, ma anzi aumenta la difficoltà dei fronti. Ha la sensazione che il popolo palestinese sia attualmente detenuto in un campo di detenzione di massa. Alina Jabareen è la figlia di madre tedesca e madre israelo-palestinese.
Anche Miron Mendel ha criticato il rinvio della cerimonia di premiazione. Riguardo al discorso controverso del filosofo Slavoj Žižek, questi ha detto di volere un momento di pausa e di solidarietà, simile a quello accaduto dopo l’11 settembre. Solo quando si raggiungerà il consenso sul fatto che questi attacchi siano stati barbari senza alcun contesto immediato si potrà iniziare a parlare dei retroscena.
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