Il presidente Raisi ha criticato lo spiegamento delle forze americane in Medio Oriente, affermando che esse “distruggono la sicurezza della regione”.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato, durante un evento tenutosi oggi a Teheran, che “la presenza delle forze americane nella nostra regione non ha alcuna ragione legittima”.
Raisi ha sottolineato che la presenza delle forze americane in Iraq, Siria, Afghanistan e altri paesi non porta sicurezza, ma piuttosto “distrugge la sicurezza regionale”. Il presidente ha anche accusato gli Stati Uniti di fomentare sentimenti anti-iraniani e anti-musulmani.
I commenti di Raisi sono arrivati mentre il Segretario di Stato americano Antony Blinken si recava in Medio Oriente per negoziare un accordo di cessate il fuoco tra Israele e il gruppo militante di Hamas.
Le tensioni regionali si sono intensificate da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e Hamas all’inizio di ottobre dello scorso anno, portando al coinvolgimento di gruppi armati filo-iraniani in Siria, Libano, Iraq e Yemen. Decine di attacchi missilistici e droni hanno preso di mira le forze americane nella regione.
Le forze statunitensi e britanniche hanno lanciato raid in risposta alle forze Houthi appoggiate dall’Iran nello Yemen, quando il gruppo ha attaccato ripetutamente navi mercantili nel Mar Rosso. Le forze americane hanno anche fatto irruzione in gruppi armati filo-iraniani in Iraq e Siria, suscitando le critiche di Teheran.
Il 28 gennaio, tre soldati americani sono stati uccisi e altri 34 feriti in un attacco di droni contro una base nel nord-est della Giordania, vicino al confine con la Siria. L’esercito americano ha risposto il 2 febbraio colpendo obiettivi iraniani e gruppi armati sostenuti da Teheran in Iraq e Siria.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha dichiarato il 3 febbraio: “Gli Stati Uniti hanno commesso un altro errore strategico e hanno adottato misure avventurose, che hanno portato ad un aumento della tensione e dell’instabilità nella regione”.
Gli Stati Uniti e l’Iran interruppero le relazioni diplomatiche nel 1980 durante la crisi degli ostaggi iniziata nel novembre 1979, quando un gruppo di studenti iraniani occupò l’ambasciata americana nella capitale Teheran. Cinquantadue diplomatici americani furono tenuti in ostaggio per 444 giorni, poi rilasciati nel gennaio 1981.
Le tensioni tra le due parti sono aumentate dopo che l’ex presidente Donald Trump ha annunciato nel 2018 il suo ritiro dall’accordo sul nucleare e ha imposto numerose sanzioni al paese mediorientale. In questa zona sono di stanza circa 45.000 soldati americani.
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