ISLAMABAD: Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha prestato giuramento oggi come primo ministro per la seconda volta, quasi quattro settimane dopo che le incerte elezioni nazionali hanno ritardato la formazione di un governo di coalizione.
Sharif, 72 anni, è entrato ufficialmente in carica durante una cerimonia di giuramento presso l'ufficio presidenziale della capitale, Islamabad, il giorno dopo che il Parlamento lo ha eletto primo ministro nonostante le proteste dei legislatori alleati dell'ex primo ministro imprigionato Imran Khan.
Sharif ha indossato un tradizionale cappotto nero chiamato sherwani durante la cerimonia, trasmessa in diretta dalla televisione di stato e alla quale hanno partecipato figure civili, militari, burocratiche e di altro tipo.
Le elezioni dell'8 febbraio sono state segnate dalla chiusura dei servizi Internet mobili, da arresti e violenze durante i preparativi, e l'insolito ritardo nei risultati ha scatenato accuse di frode elettorale.
I candidati sostenuti da Khan hanno vinto il maggior numero di seggi, ma la Lega musulmana pakistana-Nawaz (PML-N) e il Partito popolare pakistano (PPP) hanno deciso di formare un governo di coalizione.
La PML-N è guidata dal fratello maggiore di Shehbaz Sharif, il tre volte primo ministro Nawaz Sharif, ma ha deciso di non assumere la carica di primo ministro.
Il giovane Sharif torna al ruolo che ha ricoperto fino allo scorso agosto, quando il parlamento fu sciolto in preparazione delle elezioni.
Economisti, investitori e capitali stranieri ora osserveranno attentamente in attesa dell'annuncio di Sharif sul governo, in particolare sull'importante portafoglio finanziario.
Il prossimo ministro delle Finanze dovrà immediatamente avviare difficili colloqui con il Fondo monetario internazionale per garantire un nuovo accordo di finanziamento multimiliardario, con l'attuale accordo in scadenza ad aprile.
Fonti della PML-N hanno detto a Reuters che l'ex ministro delle Finanze Ishaq Dar, che ha ricoperto il potere quattro volte, rimane il contendente più importante, sebbene molti altri candidati siano presi seriamente in considerazione.