La mappa a infrarossi più dettagliata mai pubblicata della Via Lattea mostra 1,5 miliardi di oggetti cosmici

Gli astronomi dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO) hanno creato la mappa infrarossa più dettagliata mai vista della Via Lattea, rivelando oltre 1,5 miliardi di oggetti cosmici.

Utilizzando il telescopio VISTA, situato presso l’Osservatorio Paranal dell’Osservatorio Europeo Australe in Cile, questa indagine senza precedenti ha rimodellato la nostra comprensione della struttura della nostra galassia.

La mappa, la cui compilazione ha richiesto 13 anni attraverso osservazioni che durano 420 notti, rivela stelle, pianeti e altri fenomeni celesti che prima erano nascosti e oscurati da polvere e gas.

Una vista a infrarossi della nebulosa Messier 17.

La fotocamera a infrarossi del telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy), noto come VIRCAM, ha svolto un ruolo fondamentale nel penetrare le dense nubi di polvere e gas che permeano la Via Lattea.

Ciò ha permesso agli astronomi di osservare oggetti che emettono radiazioni infrarosse ma che prima erano invisibili ai telescopi convenzionali.

Questi includono le “stelle fallite” – o nane brune, che si trovano tra i pianeti giganti e le stelle piccole – e i pianeti liberi che non orbitano attorno ad alcuna stella.

Vista all’infrarosso della nebulosa NGC 6188 e dell’ammasso NGC 6193.

La mappa traccia anche le stelle iperveloci, che sono state espulse a velocità incredibili dal nucleo galattico dopo incontri ravvicinati con il loro buco nero supermassiccio.

L’enorme set di dati risultante dall’indagine è costituito da più di 200.000 singole immagini, che coprono un’area di cielo equivalente a 8.600 lune piene.

Questo set di dati è circa 10 volte più grande della mappa precedente del team, pubblicata nel 2012, e include non solo stelle neonate e antichi ammassi globulari, ma anche stelle la cui luminosità cambia periodicamente, il che è cruciale per il calcolo delle distanze cosmiche.

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Una vista all’infrarosso dell’ammasso globulare Messier 22.

Dante Minniti, responsabile del progetto e astrofisico presso l’Università Andres Bello in Cile, ha espresso l’importanza di questo risultato, affermando: “Abbiamo fatto così tante scoperte, abbiamo cambiato per sempre la visione della nostra galassia”. Le scoperte del suo team sono state pubblicate il 26 settembre sulla rivista Astronomy & Astrophysics.

Un enorme passo avanti nell’astronomia osservativa

La scala della mappa VISTA è sorprendente e contiene 500 terabyte di dati, rendendola il più grande progetto osservativo mai realizzato con un telescopio dell’ESO.

L’indagine si è estesa dal 2010 all’inizio del 2023, consentendo agli astronomi di monitorare i cambiamenti nella luminosità e nel movimento dei corpi celesti nel tempo.

Questa osservazione a lungo termine ha permesso ai ricercatori di raccogliere informazioni dettagliate sui processi dinamici che hanno luogo nella Via Lattea, soprattutto nelle sue regioni più nascoste.

La Nebulosa Gambero vista dal telescopio VISTA dell’Osservatorio Europeo Australe.

La nuova mappa include i dati di due grandi progetti: il rilevamento delle varianti Vía Láctea (VVV) e VISTA e la sua controparte ampliata, il rilevamento VVVX.

Insieme, queste indagini hanno prodotto più di 300 articoli scientifici, esplorando vari aspetti della formazione, della struttura e dell’evoluzione stellare delle galassie.

Le osservazioni a infrarossi di VIRCAM sono essenziali per rilevare oggetti che emettono luce debole, in particolare oggetti celesti freddi come le nane brune, che sono troppo deboli per essere visti nella luce visibile.

IL PUNTO DI VISTA DI VISTA SULLA NASCITA DELLE STELLE.

Queste “stelle fallite” non raggiungono mai la massa necessaria per sostenere la fusione nucleare nei loro nuclei, eppure brillano debolmente alle lunghezze d’onda dell’infrarosso.

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L’indagine ha anche scoperto gli esopianeti, che sono oggetti canaglia che non orbitano attorno alle stelle, contribuendo alla nostra comprensione dei sistemi planetari.

Svela i segreti del nucleo della Via Lattea

Osservando ripetutamente ogni regione del cielo, il team è riuscito a misurare non solo la posizione di milioni di stelle, ma anche il modo in cui si muovono.

Alcune delle scoperte più sorprendenti includono le stelle iperveloci, che sono oggetti celesti che sparano a velocità incredibili dal centro della galassia.

Si pensa che queste stelle siano state espulse dopo incontri ravvicinati con Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio della Via Lattea, fornendo importanti informazioni sulle forze gravitazionali che agiscono nel nucleo della galassia.

Inoltre, la mappa fornisce una visione 3D accurata dell’interno della Via Lattea, che prima era oscurata dalla polvere.

Questa nuova prospettiva ha il potenziale per rispondere a domande di vecchia data sulla struttura e la composizione delle galassie, compreso il ruolo della materia oscura e la distribuzione delle stelle e dei sistemi planetari nel disco galattico.

Esplorazioni future e aggiornamenti tecnologici

Sebbene l’attuale indagine sia completa, rappresenta solo l’inizio di future esplorazioni.

L’Osservatorio Europeo Australe si sta ora preparando per la prossima fase di osservazioni, con l’intenzione di aggiornare il telescopio VISTA con un nuovo strumento chiamato 4MOST.

Nel frattempo, il Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio Europeo Australe sarà equipaggiato con lo strumento MOONS, che consentirà agli astronomi di analizzare la luce in arrivo dai corpi celesti negli spettri dei suoi componenti.

Questi progressi consentiranno ai ricercatori di comprendere meglio la composizione chimica degli oggetti appena scoperti, fornendo informazioni più approfondite sulle origini e sull’evoluzione delle stelle e dei pianeti all’interno della Via Lattea.

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“Il progetto è stato uno sforzo enorme, reso possibile grazie a una grande squadra che ci circonda”, ha osservato Roberto Saito, astrofisico dell’Università Federale di Santa Catarina in Brasile e autore principale dello studio. L’enorme quantità di dati raccolti continuerà ad essere analizzata per decenni a venire, portando a ulteriori scoperte e progressi nella nostra comprensione della galassia.

Con i futuri aggiornamenti dell’Osservatorio Europeo Australe, gli astronomi anticipano innumerevoli scoperte che potrebbero rimodellare la comprensione della Via Lattea e del suo posto nell’universo.

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