I croati avevano bisogno di una vittoria per qualificarsi, e ci credono grazie all’ottima Modric che aveva appena sbagliato un rigore, ma l’Italia, deludente, pareggia all’ultimo minuto grazie a Zaccagni.
La nostra analisi e le immagini più belle dell’incontro.
Le emozioni che il calcio offre sono impareggiabili, a volte ingiuste o crudeli e sicuramente emozionanti. Abbiamo già iniziato a scrivere di Luka Modric, il leggendario capitano croato da 168 presenze, vincitore del Pallone d’Oro 2018, che gioca ancora (questa stagione) nel Real Madrid e mentre i “tifosi” cominciano a piegare le sciarpe , Calafiore, l’ultima… Arrivato a questa deludente ‘Squadra’, ha realizzato l’unico capolavoro della serata dei suoi: salire sulla ‘trequarta’, l’area antistante la superficie croata, girare su Zaccagni, appena dentro e incurvarsi un colpo. Gol, azzurro entusiasta, scusa Azzurro, l’Italia pareggia miracolosamente all’ultimo secondo di gioco a scapito di una Croazia fatiscente.
La Croazia, ottenendo solo un pareggio contro l’Albania, si è messa in questa brutta posizione, dove ha dovuto vincere a tutti i costi contro i re della tattica. Potrebbe essere stato un compito impossibile qualche anno fa, ma l’Italia di oggi è una versione molto sbiadita delle squadre di un tempo, quelle che si qualificavano sempre per la Coppa del Mondo, quelle che spesso giocavano per vincere. La partita tra Italia e Spagna è stata molto deludente, certo per la forza delle “Furia Rossa”, ma soprattutto per il livello generale, basso e anche mediocre dei giocatori. Qualità tecnica grossolana, no, o poco talento, toglieremmo il portiere Donnarumma, il centrocampista Barella e Calafiore, difensore centrale del Bologna con solo cinque scelte, ma coraggio da vendere.
Tra i talenti dobbiamo aggiungere l’allenatore italiano Luciano Spalletti. Accortosi del deficit tecnico, dell’impossibilità di colpire (e dire che alcuni tifosi sono schizzinosi con Dembele…) l’ex tecnico del Napoli ha dovuto ingoiare un serpente per proporre una difesa a tre difensori centrali. La tattica che ha dato il tono ai croati: “Avanzate, venite, prendete la palla, vi aspettiamo”. Una tattica vincente se dobbiamo credere che i toscani volevano solo il pareggio, per contenere la squadra a dama e set il bancone… come ai vecchi tempi.
Solo che il calcio, soprattutto oggi, è molto imprevedibile. Dopo un primo tempo deludente, soffocante per i croati, preoccupante per gli alpini (rimarremo tranquilli), la partita si è animata nella ripresa. Fratesi, appena rientrato al posto di Pellegrini che ha fatto da spettatore non pagato per tutti i 45 minuti, ha toccato palla in area di rigore, l’arbitro ha usato il “VAR”, ma non c’è dubbio, rigore (54). Capitan Modric ha questa pesante responsabilità, ma il miglior italiano di questo Europeo, Donnarumma, tiene la mano ferma e tiene lontana la palla.
Non c’è tempo per congratularsi con lui, da parte italiana, non c’è tempo di compatirsi, da parte croata, quando arriva il gol: esitazione pericolosa di Bastoni su palla lanciata verso le gabbie di Donnarumma, Budimir trasforma nella volpe di Modric , di cui negozia facilmente la palla del riscatto (55). 1 a 0.
Dalla partenza in 3x5x2, Spalletti è tornato al classico 4x3x3 per finire la gara, e sì, con un veicolo commando 3x3x4. Gli errori tecnici degli italiani hanno eguagliato quelli croati (cinque cartellini gialli). Alcuni cantavano, altri piangevano e al 98′ (l’arbitro ha concesso 8 minuti di recupero), impresa di Calafiore, unico raggio di sole con il portiere. I bolognesi creano il “Triquartista”, numero 10, transizioni per la Laziale Zaccagni, palla che rotola, gol, qualificazione.
Con ogni probabilità, la Croazia non sarà in grado di qualificarsi nel carrozzone dei primi terzi, e abbiamo sicuramente visto la scelta finale di questo mostro, Luka Modric. L’Italia giocherà sicuramente all’ottavo posto, poiché conosce già il suo avversario, nonché suo carnefice nella finale di qualificazione ai Mondiali, la Svizzera. È difficile vedere qualche miglioramento individuale per i giocatori, né l’emergere di un giocatore influente, quindi rimarrà difficile. Ma come dice Spalletti: “Ci sono cose che non hanno senso in questo calcio. Alla fine, il calcio a volte è imprevedibile”.
Vincenzo Bruschi
(Foto Reuters)
A Lipsia Croazia e Italia pareggiano 1-1 (0-0).
Croazia, Modric (55) e Zaccagni (98) gol per l’Italia
Arbitro Danny Makeley
Croato: Levakovic, Stanicic, Gvardiol, Sotalo, Pongrasic, Brozovic, Modric (Majer), Kovacic (Ivanović), Kramaric (Joranovic), Sučić (Perisic) e Pasalic (Budimir).
Italia: Donnarumma©, Bastoni, Darmian (Zaccagni), Calafiori, Di Lorenzo, Dimarco (Chiesa), Barella, Jorginho (Fagioli), Pellegrini (Frattesi), Raspadori (Scamacca), Retegui
“Amichevole fanatico della cultura pop. Appassionato di caffè. Evil evangelista della musica. Giocatore esasperatamente umile. Ninja della birra.”