Commercio elettronico e IVA | giornale

Il commercio elettronico si è sviluppato molto, sia a livello europeo che a livello internazionale. Parte di questa crescita è condivisa anche dalle aziende con sede in Grecia che dispongono di un negozio online (negozio online). Il negozio effettua il trasporto e la consegna della merce tramite un corriere partner, mentre i clienti sono solitamente privati ​​(non soggetti a IVA) che vivono in Grecia, in un altro stato membro dell’Unione Europea (UE), o residenti al di fuori dell’UE che devono Queste aziende devono essere consapevoli delle norme IVA applicabili alle vendite effettuate, in modo da poter applicare l’aliquota IVA corretta per ciascun caso e le corrette procedure di dichiarazione dei redditi alle autorità.

In particolare, per i venditori residenti in Grecia si applica quanto segue:

C. Se i beni consegnati si trovano in Grecia e vengono consegnati solo a privati ​​residenti in Grecia (consegna nel paese), l’IVA sarà dovuta in Grecia e si applicherà l’aliquota IVA corrispondente al tipo di bene consegnato. L’imposta viene pagata attraverso la regolare dichiarazione IVA presentata dall’impresa.

B. Se la merce si trova in Grecia e viene consegnata a soggetti residenti nell’Unione Europea, bisogna distinguere due casi:

– Per la consegna di merci inviate in altri Stati membri dell’UE. Per un totale fino a 10.000 euro (valore prima dell’IVA), il luogo di consegna è la Grecia e su tali vendite viene addebitata l’IVA greca, indipendentemente dal fatto che la merce sia destinata al consumo in un altro Stato membro dell’UE. (Articolo 14A, comma 1, della legge sull’imposta sul valore aggiunto). L’imposta viene pagata anche attraverso la regolare dichiarazione IVA presentata dall’impresa.

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– Per la consegna di merci inviate in altri Stati membri dell’UE. Che nel corso dell’anno superano il limite di 10.000 euro, il luogo di consegna, cioè lo Stato in cui è dovuta l’IVA, è lo Stato membro verso il quale i beni vengono trasportati per il consumo (articolo 13, comma 5, della legge IVA). Questa regola si applicherà per l’anno successivo indipendentemente dal limite massimo.

Ad esempio, un’azienda con sede in Grecia nel 2023 vende beni a privati ​​in Italia per 3.000 euro, in Francia per 4.000 euro e in Belgio per 4.000 euro. Pertanto, una volta superato il limite di 10.000 euro, dovrà addebitare ai propri clienti l’IVA al consumo dello Stato membro (rispettivamente IVA italiana, francese o belga) nell’operazione in cui è stato superato il limite. È possibile applicare questa regola alle vendite inferiori a 10.000 euro purché la scelta sia dichiarata dall’azienda attraverso la registrazione nel sistema di seguito indicato, in modo tale che il luogo di consegna non sia principalmente la Grecia. Questa opzione non verrà annullata per almeno due anni.

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Nel caso di cui sopra, l’IVA applicata sui beni esportati sarà l’aliquota applicata dallo Stato membro in cui i beni vengono consegnati (lo Stato membro di consumo). Per pagare l’imposta, il venditore deve registrarsi sulla piattaforma online OSS (One Stop Shop) o sul grande magazzino, nel registro AADE presentando il modulo D212. Le richieste di registrazione vengono presentate prima dell’inizio delle relative transazioni.

C. Per consegnare beni a soggetti residenti al di fuori dell’Unione Europea. È prevista un’esenzione dall’IVA purché il venditore segua le procedure doganali di esportazione.

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Il signor Stavros Petridisoglou è responsabile del dipartimento fiscale presso Accounting Solutions SA (www.accountingsolutions.gr).

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