“Sospettiamo che la siccità sia responsabile della grande quantità di durina presente nelle piante di sorgo”, ha detto all'AFP Stefano Giantin, veterinario dell'Istituto Sperimentale per la Protezione Animale del Piemonte, Liguria e Val d'Aosta. Il sorgo è una pianta cianogena che provoca casi di avvelenamento molto gravi che progrediscono molto rapidamente (meno di un'ora).
I sintomi compaiono molto rapidamente (10-15 minuti dopo l'ingestione) e la morte avviene entro 15-30 minuti dopo la comparsa di disturbi respiratori, neurologici e muscolari, accompagnati da tremori e convulsioni.
Di solito non fatale
Il durene è una sostanza tossica presente nel sorgo, soprattutto nei giovani germogli, che lo utilizzano come mezzo di autodifesa contro gli erbivori: quando si decompone nello stomaco anteriore dei ruminanti, libera acido cianidrico. Stefano Giantin conferma: “Di solito questo non porta alla morte”.
Ma nei germogli di sorgo prelevati a Sommariva del Bosco, le analisi hanno mostrato che la concentrazione di durina saliva a 10.717 mg/kg, una quantità che Stefano Giantin considerava “altamente anomala”. L'elevata affluenza, secondo le prime analisi, è dovuta allo stress idrico derivante dalla siccità che ha colpito l'Italia e l'Europa in generale.
Negli animali morti a Sumareva la quantità di acido cianidrico era superiore a 900 mg/kg, mentre una dose superiore a 700 mg/kg è considerata mortale per il bestiame.
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