Giakarta: il pubblico ministero indonesiano ha incriminato due attivisti per i diritti umani in Indonesia, chiedendo che siano condannati ad anni di carcere in un caso di diffamazione intentato contro di loro da un alto ministro.
Gruppi per i diritti umani hanno criticato Giakarta per quella che secondo loro è una crescente repressione nei confronti dei difensori dei diritti umani nel paese a maggioranza musulmana più popoloso del mondo, soprattutto contro i critici del governo.
Il procuratore del tribunale distrettuale di Giacarta Est ha incriminato Fatia Moloddianti e Haris Azhar in un’udienza lunedì dopo che Luhut Binsar Pandjaitan, ministro coordinatore per gli affari marittimi e gli investimenti, aveva presentato un atto d’accusa contro di loro nel 2021.
Il caso si riferisce a una conversazione su YouTube tra i due uomini, alla quale partecipava una terza persona non denunciata, in cui si parlava di un rapporto su presunti legami tra figure militari e interessi minerari nella travagliata regione della Papua orientale. Pandjaitan, un ex generale militare, avrebbe discusso la questione nel video.
Il pubblico ministero ha chiesto per Moldianti tre anni e mezzo di reclusione e una multa di 500.000 rupie (32 dollari), che equivale a una pena detentiva di sei mesi se non verrà pagata. Hanno chiesto quattro anni per Al-Azhar e una multa di un milione di rupie alle stesse condizioni.
Il loro avvocato, Muhammad Isnur, ha criticato la decisione, descrivendola come una crescente pressione sullo spazio civico in Indonesia. Ha aggiunto: “Questa richiesta è una forma di calpestio della legge e un grave allarme per la democrazia, soprattutto per le libertà civili, in Indonesia”. Il direttore esecutivo di Amnesty International Indonesia, Othman Hamid, ha chiesto il loro rilascio immediato.
"Esperto di social media. Ninja della cultura pop. Appassionato di viaggi malvagi. Appassionato di zombi hipster. Amante della tv freelance."