La missione lunare “Slim” mira ad atterrare entro un cerchio di 100 metri e a posarsi sulla superficie lunare per 20 minuti, come prova tecnica volta a confermare l’accuratezza delle tecnologie utilizzate.
L’emittente giapponese NHK ha annunciato che il lancio programmato dal Giappone del razzo H2A che trasporta il modulo lunare intelligente, previsto per oggi, 28 agosto, dal centro spaziale di Tanegashima nella prefettura di Kagoshima, è stato rinviato.
Il progetto giapponese, chiamato in breve SLIM, prevedeva anche il lancio di un satellite per l’imaging a raggi X e la spettroscopia per esplorare i fenomeni cosmici. Si stima che la sonda raggiungerà l’orbita lunare circa 3 o 4 mesi dopo il lancio, quindi orbiterà attorno alla Luna per un mese, dopodiché tenterà un atterraggio morbido per diverse settimane.
Obiettivi precisi
La missione lunare “Slim” mira ad atterrare entro un cerchio di 100 metri di diametro e a posarsi sulla superficie lunare per 20 minuti, come prova tecnica volta a confermare l’accuratezza delle tecniche utilizzate, e poi sviluppare future missioni per studiare la Luna superficie in modo accurato.
Proprio per questo motivo, la missione ha un altro nome annunciato dall’Agenzia di esplorazione aerospaziale giapponese, ovvero “The Sniper”, perché il veicolo mira a realizzare un atterraggio molto preciso di un veicolo leggero, e il successo di queste tecnologie apre le porte a uno sviluppo importante in futuro per tutti i viaggi lunari in generale.
La missione “Salim” mirerà anche ad atterrare in un sito nei pressi di un piccolo cratere da impatto lunare chiamato “Xioli” vicino al mare di nettare lunare, zona alla quale è interessata la Japan Aerospace Exploration Agency perché intende esaminare la formazione di un tipo di di roccia che aiuterà i suoi scienziati a comprendere le origini della Luna.
Per quanto riguarda il satellite compagno, mira a comprendere la dinamica del movimento in grandi gruppi di galassie, la composizione chimica dell’universo in generale e come la materia scorre attorno ai buchi neri supermassicci nei centri delle galassie, tra molti altri obiettivi.
Il satellite, in particolare, è una missione congiunta tra l’Agenzia giapponese per l’esplorazione aerospaziale e la NASA, insieme all’Agenzia spaziale europea e all’Agenzia spaziale canadese.
Dopo il successo e il fallimento
Il tentativo giapponese si inserisce nel contesto del grande successo ottenuto dall’India nell’atterraggio della missione Chandrayaan-3 diversi giorni fa vicino al polo sud della Luna, diventando il primo paese a scendere al polo sud e il quarto paese in assoluto a realizzare un atterraggio riuscito. di un veicolo lunare, dopo Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina.
Il successo dell’India è arrivato pochi giorni dopo il fallimento della missione russa Luna-25, quando il lander ha perso il controllo e si è schiantato sulla Luna mentre si preparava a prendere un’orbita per atterrare sulla Luna.
L’anno scorso, il Giappone ha tentato di far atterrare una sonda lunare chiamata “Omotenashi” – che era trasportata a bordo del veicolo “Artemis 1” della NASA – ma la missione è fallita per ragioni sconosciute, poiché le comunicazioni con la missione sono state perse.
Tutto ciò avviene nel contesto dell’escalation dell’attività scientifica e tecnica globale nell’ambito dello studio della Luna e dei veicoli per l’atterraggio su di essa, poiché alcuni paesi, come gli Stati Uniti e la Cina, intendono stabilire stazioni permanenti sulla Luna, e cercare risorse economicamente vantaggiose sulla sua superficie.
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