La Corte Suprema delle Nazioni Unite, la Corte Internazionale di Giustizia, ha dichiarato che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, compresi gli insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme Est, è illegale e deve essere smantellata il prima possibile. Questa è forse la conclusione finora più convincente sul conflitto israelo-palestinese.
Va notato che questa sentenza non è vincolante, nonostante la sua importanza nel campo del diritto internazionale e potrebbe influenzare il sostegno internazionale a Israele. “Gli insediamenti israeliani in Cisgiordania e Gerusalemme Est, e il regime associato, sono stati istituiti in violazione del diritto internazionale”.Lo ha annunciato il presidente Nawaf Salam leggendo le conclusioni.
Inoltre, la corte ha dichiarato che gli obblighi di Israele includono il pagamento di un risarcimento per i danni e “l’evacuazione di tutti i coloni dagli insediamenti esistenti”. Di conseguenza, anche il parere lo decide Tutti i paesi devono impegnarsi a non riconoscere l’occupazione come un’occupazione legale e ad astenersi dal fornire sostegno o assistenza a Israele nei territori occupati.Ciò pone sfide importanti ai principali alleati dello Stato ebraico, come gli Stati Uniti.
La posizione palestinese e il rifiuto israeliano
Dalla Palestina, il Ministero degli Affari Esteri ha definito la sentenza “storica” e ha esortato i paesi ad aderirvi. “Nessun aiuto. Nessuna assistenza. Nessuna collusione. Niente soldi, niente armi, niente commercio… nessuna azione di alcun tipo a sostegno dell’illegale occupazione israeliana”, ha dichiarato l’inviato palestinese Riyad al-Maliki davanti al tribunale dell’Aja.
Tuttavia, Israele si è affrettato a respingere le conclusioni della Corte Internazionale di Giustizia e del suo Ministero degli Esteri o le ha descritte come “fondamentalmente sbagliate” e unilaterali. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ha dichiarato che “la nazione ebraica non può essere occupata nella sua stessa terra”, mentre l’ex ministro Israel Gantz ha affermato che la sentenza della Corte internazionale di giustizia è “contraria alla Bibbia, alla moralità e al diritto internazionale”.
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