Segnalazione di Philip Blenkinsop. A cura di Andrew Heavens
BRUXELLES (Reuters) – La massima corte dell’Unione europea ha confermato giovedì la legge belga che impone lo stordimento degli animali prima della macellazione, respingendo gli appelli di gruppi ebrei e musulmani e aprendo la strada ad altri paesi per imporre restrizioni simili.
Gli attivisti per i diritti degli animali hanno accolto con favore la sentenza che impone restrizioni su alcuni rituali religiosi, ma l’ambasciatore israeliano in Belgio e Lussemburgo, Emmanuel Nahshon, l’ha definita “una decisione disastrosa e un duro colpo per la vita ebraica in Europa”.
Le associazioni ebraiche e musulmane hanno affermato che il decreto originale emanato nella regione belga delle Fiandre nel 2017 aveva di fatto vietato i metodi tradizionali di macellazione degli animali.
Hanno affermato che il loro metodo di tagliare la gola degli animali con un coltello affilato portava a una morte quasi istantanea e che lo stordimento preventivo non era tradizionalmente consentito.
Il tribunale lussemburghese ha ritenuto che il decreto belga fosse in linea con il diritto dell’UE.
Ha stabilito che l’obbligo dello stordimento prima della macellazione limita la capacità dei credenti di esercitare il diritto di manifestare la propria religione.
Ma i giudici hanno ritenuto che limitasse solo un aspetto della tradizione invece di vietare l’intera pratica, e che la restrizione soddisfacesse l’obiettivo generale dell’UE di promuovere il benessere degli animali.
La Corte costituzionale belga, che aveva chiesto alla Corte europea di pronunciarsi su questo caso, è ora vincolata alla decisione.
L’ambasciatore Nahshon si è rivolto a Twitter per condannare la sentenza, dicendo: “Sembra che tolleranza e diversità siano parole vuote agli occhi di alcuni europei”.
L’Associazione ebraica belga CCOJB ha affermato che continuerà la sua campagna legale contro il decreto.
Ha aggiunto: “L’Unione europea non protegge più le sue minoranze religiose”. “La Corte di Giustizia dell’Unione Europea consente agli Stati membri di arrivare al punto di vietare la macellazione religiosa in un macello autorizzato”.
Il gruppo belga Global Action for Animals (GAIA) si è detto soddisfatto della sentenza, che ha aggiunto consentirebbe ad altri paesi dell’UE di introdurre regole simili.
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