AMD ha anticipato un’architettura GPU di futura generazione che utilizzerà un design GPU “multi-chip” in un nuovo deposito di brevetto… e questo non è RDNA 4… sarà RDNA 5 o successivo nella roadmap della GPU Radeon di AMD .
Visualizza la galleria – 2 foto
L’azienda ha una significativa esperienza con progetti multi-chip, con gli acceleratori AI Instict MI200 di AMD che sono i primi a presentare un design MCM (Multi-Chip Module), utilizzando più chip impilati in un unico pacchetto. Ciò include GPC (core di elaborazione grafica), stack di memoria HBM e modulo I/O.
Un brevetto appena individuato descrive l’uso di tre diversi “modelli” di utilizzo dei microchip, con differenze nel modo in cui le risorse vengono allocate e quindi gestite in anticipo. Il brevetto mostra tre diverse modalità: la prima è una modalità “single GPU”, simile a come funzionano oggi le schede grafiche con GPU, in cui tutti i piccoli chip sulla scheda agiscono come un’unica unità di elaborazione unificata, con risorse condivise in un ambiente collaborativo. .
La seconda modalità è chiamata “Modalità Indipendenza” che prevede singole sezioni che funzionano in modo indipendente e sono responsabili delle proprie funzioni tramite il modello front-end dedicato responsabile della pianificazione delle attività sul motore shader ad esso associato. L’ultima modalità è chiamata “modalità ibrida” in cui i microchip funzionano in modo indipendente e coesistono. Ciò avvantaggia l’elaborazione standardizzata e indipendente, garantendo scalabilità e uso efficiente delle risorse.
Il brevetto descrive l’approccio multi-chip: “Dividendo la GPU in più chip GPU, il sistema di elaborazione configura in modo flessibile ed economico la quantità di risorse fisiche GPU attive in base alla modalità operativa. Inoltre, un numero configurabile di chip GPU è racchiuso in una singola GPU, in modo che più GPU diverse contenenti numeri diversi di chip GPU possano essere aggregate utilizzando un piccolo numero di chip strip e sia possibile creare una GPU multi-die Dalla GPU sono piccoli chip che implementano diverse generazioni di tecnologia“.