Francia e Nuova Zelanda sono due bestie
Sin dall’annuncio dei gironi, nel dicembre 2020, il poster franco-neozelandese in apertura dei Mondiali è stato sognato da tutti gli appassionati della forma ovale. Soprattutto dopo la vittoria della Capitale sui Blues (40-25) nel novembre 2021, che fa ben sperare in un secondo capitolo non meno bello, la sera dell’8 settembre nella prima partita del Mondiale. I neozelandesi cercano la quarta vittoria finale, mentre i francesi cercano la prima vittoria. Ma i Blues devono essere al meglio e, a parte qualche errore grave (il ritiro di Ntamak, l’indisponibilità di Bayley), sono ancora in quattro anni di preparazione perfetta.
Perché da quella data e da questa partita di riferimento per il mandato di Fabien Galtier, la Francia non ha smesso di soddisfare tutti i requisiti che la rendono una sicura contendente alla Coppa del Mondo, vincendo il Campionato delle Seste Nazioni 2022, una serie di 14 successi in classifica tra 2021 e 2023, e il 2022 è imbattuto, e molti dei migliori giocatori del mondo sono nelle loro posizioni…
Per quanto riguarda la Nuova Zelanda, invece, tutto andò bene fino a Twickenham. Sulla scena del suo terzo titolo mondiale nel 2015, il palco inglese ha assistito, venerdì, a una grande delusione per gli All Blacks contro il Sud Africa (7-35), nella sua ultima partita preparatoria. Non è il modo migliore per avvicinarsi al Mondiale.
Ma anche se fossero visti come in declino, sarebbe sbagliato escludere i neozelandesi dalla lista dei contendenti seri, come dimostrano la loro vittoria nel campionato ufficiale di rugby e le 11 partite di imbattibilità che hanno preceduto la sconfitta a Twickenham. . I Blacks ora presentano l’esperienza del 15° Raduno (Barrett, A. Smith, Cane, Whitelock, Retalick) e alcuni nuovi pezzi come Fainga’anuku, Stevenson e Narawa. Una squadra che rimane più cinica che mai, capace di trasformare ogni mossa in punti e di soffocare gli avversari per tutta la partita.
Il grande italiano sconosciuto
Dall’ultimo Mondiale c’è stato un prima per il Cardiff e un dopo per l’Italia. traduzione ? Dopo aver battuto il Galles (22-21) in panchina durante il Campionato delle Seste Nazioni 2022, la nazionale ha ottenuto la sua prima vittoria nel torneo dal 2015, ponendo fine a 36 sconfitte consecutive. Da allora l’Italia non si è certo trasformata in una macchina da guerra, ma è in una posizione molto migliore. E dopo aver sconfitto Anji Capuzu, ha battuto l’Australia (28-27) nel novembre 2022 e, più recentemente, ha sconfitto la Romania (57-7) e il Giappone (42-21) prima della Coppa del Mondo.
Una parata all’ultimo minuto di Ange Capuzzo ha regalato all’Italia la prima vittoria in sei anni sul Galles. Da allora è solo migliorato. (Andy Watts/Il giornalismo sportivo)
L’Italia in quanto tale è la grande incognita di questo girone, capace di dare filo da torcere agli azzurri, come trattenere metà e poi esplodere. Nel torneo c’è un elemento che può permettere alla Nazionale di cavalcare un’ondata di fiducia: iniziare la competizione con la Namibia e poi con l’Uruguay, e potersi presentare con almeno 8 punti dopo due giornate. In tal caso, la squadra di Kieran Crawley potrebbe sognare in grande…
Namibia e Uruguay, queste le protagoniste del Mondiale
Il compito sarà arduo per questi due Paesi, sicuramente abituati alle finali dei Mondiali (la settima partecipazione consecutiva per la Namibia e la terza per l’Uruguay), anche se il terzo posto, che è sinonimo di qualificazione diretta ai prossimi Mondiali , è disponibile. La Namibia, l’altro Paese africano che prenderà parte a questa fase finale dei Mondiali con il Sud Africa, punterà soprattutto – e soprattutto – alla prima vittoria in assoluto nel torneo. La partita contro l’Uruguay del 27 settembre potrebbe essere l’occasione. La prova è la sconfitta di misura (26-18) del 5 agosto contro Tyros.
Da parte loro, gli uruguaiani possono contare, dall’ultimo Mondiale, sulla fondazione, nel 2019, della squadra di rugby Peñarol, il primo club professionistico del Paese, con 20 giocatori sui 33 selezionati per la competizione . l’obiettivo? Fateli giocare insieme più spesso, così da creare migliori combinazioni in campo. Una strategia che ha dato i suoi frutti poiché l’Uruguay ha firmato una forte preparazione, presentandosi al Cile (26-25), e poi alla Namibia e all’Argentina 15 (Argentina, 33-13). di buon auspicio.
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