Fiore HingAngela Jordan, direttrice di Drew & Napier, racconta di un caso memorabile in cui è stata consulente principale, ha imparato a conoscere la resilienza, ha avuto a che fare con un drammatico testimone svenuto e con un cliente che ha avviato un’azienda di successo sulla settantina.
Puoi condividere un caso o un progetto memorabile che ha avuto un impatto significativo sulla tua carriera e perché si è distinto?
Il mio primo processo in qualità di avvocato principale è stata un’esperienza indimenticabile. Non solo questo è stato il mio primo processo, ma mi ha anche permesso di comparire per la prima volta davanti alla Corte d’Appello come avvocato principale quando la controparte ha presentato ricorso. In qualità di avvocato di prova, ho avuto il grande piacere di condurre un caso dall’istruzione alle mozioni provvisorie fino al processo e all’appello, con un esito positivo in ogni fase.
In secondo luogo, il processo è stato pieno di drammaticità. Alla fine del mio interrogatorio di uno dei testimoni chiave, il testimone è diventato immediatamente pallido ed è svenuto. La corte ha ricevuto assistenza medica di emergenza sotto forma di un’ambulanza lampeggiante che è arrivata in tribunale per trasportare il testimone in ospedale. Fortunatamente il testimone si riprese e il processo riprese pochi giorni dopo.
Soprattutto, il mio primo processo ha avuto un enorme impatto sulla mia carriera, mostrandomi cosa significa essere resiliente. Il cliente era un uomo semianalfabeta arrivato a Singapore dalla Malesia da adolescente. Attraverso il duro lavoro e una ferrea determinazione, è passato dal dormire su un materasso sul pavimento di un magazzino di proprietà del datore di lavoro alla creazione di un’azienda dal valore di oltre 500 milioni di dollari di Singapore. Nel corso degli anni ha ceduto le azioni della sua azienda ai suoi parenti nel tentativo di prendersi cura di loro. Sfortunatamente, la sua azienda ha sofferto di difficoltà finanziarie durante la crisi finanziaria asiatica della fine degli anni ’90, e il mio cliente è stato costretto a trasferire il controllo di maggioranza della sua azienda ai suoi parenti, che lo hanno poi licenziato dalla direzione. Per 20 anni, il mio cliente ha sopportato in silenzio gli insulti subiti dai suoi parenti mentre ricostruiva le sue finanze. Quando è stato in grado di farlo, mi ha assunto per agire per suo conto. Grazie all’esito positivo della causa, il mio cliente, allora settantenne, è stato in grado di fondare una nuova società, che da allora è cresciuta sempre più rafforzandosi.
Questo caso mi ha insegnato che la resilienza è la chiave del successo, non solo in campo, ma anche nella vita. Non bisogna mai arrendersi, ci sono sempre nuovi inizi.
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